Volere Volare
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Vladimir, si sa, era un vero sognatore. Ci aveva giá provato, a dare il suo originale assalto al cielo con la famosa torre, il Monumento alla Terza Internazionale, che era insieme un simbolo di modernitá, di nuovi assetti sociopolitici, di sogni utopistici e di una nuova esperienza dello spazio.
Instancabile e creativo, negli anni '20, inizió a studiare il volo, a dissezionare gli insetti, con la convinzione che l'uomo discendesse dagli uccelli. Il risultato fu una macchina, un organismo leggero e funzionale che restituisse all'uomo la sua primordiale capacitá di volare.
Letatlin (Letat in russo volare -associato al suo cognome Tatlin) realizzata con ossa di balena, sughero, cavi di metallo e ali di seta, era ispirata a ben piú famosi ornitotteri del passato, Leonardo da Vinci docet. Concepita come una sorta di bicicletta aerea, avrebbe liberato l'uomo dalla schiavitú dell'attrazione gravitazionale, con la sua sola forza muscolare.Ma Tatlin era un artista, non un ingegnere. Il suo progetto era simbolico, idealistico, di controtendenza.
Una alternativa ecologica, semplice ed artistica dei coevi velivoli a motore, che giá all'epoca inquinavano l'aria, solcando i cieli. Il collaudo comunque ci fu. Lo testimoniano alcune foto, ma il Letatlin non decolló mai. Vladimir corre in un pianoro, circondato da una folla di curiosi : un messaggio metaforico che solo un artista rivoluzionario come lui poteva concepire.L'uomo Tatlin che si ribella al Realismo imperante e in questo suo tentativo si concentra tutto il suo dissenso e il rifiuto per le logiche del sistema staliniano. Era il 1933. Lui, comunque, fu fortunato. Volo o non volo, sopravvisse alle purghe.
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