Il giro del mondo in 748 giorni


Tutta colpa o merito del padre. A forza di dai e dai e biciclettate a tutto spiano il giovane Onesimus non solo imparó ad amare il ciclismo ma inizió a sognare di fare un record. E lo fece eccome. 


Aveva solo 23 anni quando, il determinato ciclista russo partí dalla cittá cinese di Harbin - dove si era trasferito- per percorrere decina di migliaia di km, attraversando tutta l'Europa. Ogni tanto costretto a fermarsi non solo per cambiare gomme, raggi, catene, e selle, ma quanto per racimolare i soldi per proseguire. Faceva lavoretti dove capitava nell'attesa di poter ripartire. 


Onesimus Pankratov era decisamente un tipo deciso. Sbarcato in Inghilterra, giró un pó anche lí, poi presa una nave, eccolo alla conquista degli Stati Uniti, del Giappone ed infine, il 23 agosto, dopo quasi 2 anni di pedalate e peregrinazioni, ritornó da dove era partito. Era il 1913. 


Qui, questo giovane dal viso gentile e dai baffetti alla Chaplin, venne accolto in trionfo, con tanto di corona d' alloro, primo ad aver fatto un giro del mondo con una bicicletta moderna (il record su biciclo c'era giá stato vari anni prima). Trionfo peró che si godette ben poco, visto che, diventato pilota, morí tragicamente abbattuto da aerei tedeschi nel corso nella Prima Guerra Mondiale. Forse era meglio restare con i piedi per terra..


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