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A. Rodchenko sulla torre Shukov |
Usciti dalla stazione metro Shabolovskaya, ve la trovate lí davanti, svettante come un fuso di acciaio, questa torre misteriosa. Esile, concentrica e reticolare, con i suoi 160 metri di altezza, la Torre Shukov (1920-22) non passa inosservata. E viene fuori che é un monumento "storico", che parla di conquiste scientifiche, programmi radiofonici, record ingegneristici, in una parola, un vanto sovietico.
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Torre Shukov ai giorni nostri © Photo by Anna Caramagno - All rights reserved |
Il progettista, tal Vladimir Shukov, esimio ingegnere russo inventore di una struttura analoga giá nel 1896, fu contattato da Lenin in persona per la nascente emittente radiofonica statale. Doveva essere, nelle sue intenzioni, assai piú imponente (350 mt), ma alla fine, per scarsitá di acciaio reperibile, si optó per la versione attuale, piú modesta, se pur funzionante e innovativa. La torre conica catturó subito l'attenzione dei costruttivisti, Rodcenko in testa, che la immortalarono in artistiche foto, assunta come esempio tangibile di aspirazioni visionarie verso il cielo.
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Modello della Torre di Tatlin, Monumento alla Terza Internazionale |
In quegli stessi anni Vladimir Tatlin (1919) stava progettando la sua famosa torre a spirale duplice, come monumento alla Terza Internazionale, questa invece disgraziatamente,rimasta solo un sogno.
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Ricostruzione modello della Torre di Tatlin, Monumento alla Terza Internazionale |
Ha resistito ai tempi e pure alla tentazione di demolizione, la creatura di Shukov. Tecnicamente un'iperboloide, figura geometrica che nulla ha che fare con l'omonimo dispositivo del romanzo "L'iperboloide dell'ingegner Garin" (1926).
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Torre Shukov, fotografia di A. Rodchenko |
Usando due specchi iperbolici faceva convertire i raggi di luce in un fascio parallelo, il cosiddetto raggio della morte, precursore del raggio laser. Dalla scienza alla fantascienza il passo é breve. Alexey Tolstoy, l'autore, seppur impreciso e fantasioso, come un romanzo deve essere, dava peró ragguagli tecnici e scendeva in particolari, tali da far pensare che il merito dell'invenzione potrebbe essere data un pó anche a lui. La scienza dipende un pó da che mani é gestita : l'ing. Garin voleva usarla per dominare il mondo, l''ing. Shukov per migliorarlo. Buoni, cattivi, realtá, finzione.
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Torre Shukov, fotografia di A. Rodchenko |
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